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Malatesta Baglioni

Storia di Lastra > Assedio 1519

Malatesta Baglioni nasce a Perugia nel 1491.

(Il padre Giampaolo aveva militato al servizio dei fiorentini nella guerra contro Pisa nel 1498, e fu signore di Perugia a più riprese tra il 1500 - 1520. Fu fatto decapitare da Leone X con l'accusa di congiura, e la città annessa agli Stati della Chiesa.)

Si sposa nel 1510, e l'anno successivo passa al servizio della Repubblica di Venezia, partecipando alla campagna di Romagna e alla battaglia di Ravenna, (1512) tra i Francesi e le truppe della Lega Santa, riportando gravi ferite.

In seguito combatte in Lombardia e nel Friuli, conquistando fama di valoroso.

Nel 1517 è a Perugia con il padre, alla preparazione delle difese contro Francesco Maria Della Rovere.

Nel 1525, ancora al servizio dei veneziani, attaccò Lodi difesa da Fabrizio Maramaldo e la espugnò.

Nell'Aprile 1529 si vede affidare dai Fiorentini la difesa della città contro gli Imperiali; la Condotta fu firmata anche da un rappresentante del Re di Francia, Francesco I.

La buona fama di soldato, le storiche relazioni della famiglia con la Repubblica, unite all' ostilità verso i Medici che minacciavano la sua signoria in Perugia, spinsero la scelta in quella direzione ; viene nominato
"governatore generale di tutte le forze fiorentine a cavallo e a piedi".

Baglioni suggerì di assumere subito l'iniziativa della guerra, assalendo le forze imperiali in contemporanea da Firenze e Perugia, mentre il principe d'Orange stava ancora occupandosi di riunire tutte le sue forze.

Ma la Repubblica, che sperava ancora in un accordo, respinse la proposta.

Baglioni fece allora fortificare Perugia, salvo venire a patti rinunciando alla difesa, quando i nemici assediarono la città.

Ottenne condizioni di resa buone ; la città venne lasciata senza problemi dall'esercito con le provvigioni, gli venne concesso di rimanere al servizio dei Fiorentini, ed ebbe assicurazioni che i fuorusciti non sarebbero stati fatti rientrare in Perugia.

Il governo fiorentino, e lo stesso Francesco Ferrucci che lo rappresentava in Perugia al momento, nulla ebbero da obbiettare su questa vicenda.

A Firenze , Baglioni mostrò inizialmente sul piano militare un atteggiamento che non diede luogo a critiche; dal Giugno del 1530 invece, è stranamente incerto nello sfruttare alcune situazioni favorevoli, legate alle "sortite" fuori le mura.

Cominciarono a manifestarsi i primi dubbi sulla sua lealtà; probabilmente gli accordi separati fatti da Venezia e dalla Francia con gli imperiali, rafforzarono in lui l'idea di abbandonare Firenze al suo destino, in una "partita" che gli appariva ormai senza speranza.

Si accordò per consegnare la città , e riavere Perugia.

Il 3 agosto 1530, mentre il principe d'Orange impegnava Ferrucci a Gavinana, si rifiutò di attaccare il campo imperiale; e il 12 Agosto faceva aprire agli Imperiali la porta di San Pietro Gattolino, (attuale Porta Romana) puntando i cannoni contro la città.

A Settembre infine lascia Firenze, non senza saccheggiare durante il tragitto verso Perugia le zone di S. Casciano, Poggibonsi e Staggia.

Muore di sifilide a Bettona (PG) il 24 Dicembre 1531.







































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Malatesta Baglioni

Blasone Baglioni


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