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Cellini Benvenuto

Toscani illustri

Nasce a Firenze il 3 Novembre 1500 , secondo figlio di Giovanni e Maria Lisabetta Granacci, e vi muore il 13 Febbraio 1571

Il padre lo vorrebbe musicista, (suona nella banda della Signoria ) ma Benvenuto, dopo un iniziale interessamento, preferirà frequentare le botteghe degli orafi; oltre che Firenze, Siena, Pisa e Bologna saranno "tappe" di questo iniziale percorso formativo, che lo vede nel 1524 aprire una bottega propria.

Di carattere litigioso e violento, fu spesso chiamato in causa per risse e omicidi. (Già a sedici anni viene bandito da Firenze e deve rifugiarsi a Siena col fratello per sfuggire a vendette.)

A Roma dal 1523 al 1540, lavora sia per Clemente VII, che lo nomina maestro della zecca pontificia nel 1529, che per il successore Paolo III Farnese.

Durante il sacco di Roma del 1527, combatte contro le truppe di Carlo V, uccidendo con colpo di archibugio da Castel Sant' Angelo il Connestabile di Borbone.

Nel 1537, in una delle sue tante fughe dalla legge, si sposta a Venezia, dove ha contatti con lo scultore e architetto Jacopo Sansovino.

L'anno successivo viene imprigionato a Roma con l'accusa di aver sottratto beni del pontefice.

Evade e nel 1540 è in Francia alla corte di Francesco I, sotto il quale lavorò per alcuni anni creando per lui una delle sue opere di oreficeria più celebri, la saliera raffigurante la terra ed il mare.

Deve tornare in patria perché in contrasto con esponenti della corte, finendo accusato di furto ai danni del Re, e va a Firenze, accolto con favore da Cosimo I.

Qui esegue diverse opere tra cui il celeberrimo Perseo, (1545 - 54) ma ha pessimi rapporti con esponenti dell'ambiente mediceo, quali Baccio Bandinelli e Bartolomeo Ammannati.

Scrisse un libro di memorie, che resterà incompiuto, e fu autore di trattati sull'oreficeria, la scultura e la pittura.

In vecchiaia, in preda a una crisi di coscienza, manifestò il proposito di farsi prete, ma morì di lì a poco.

E' sepolto in S. Maria Novella.




B. Cellini
Busto bronzeo di CosimoI
Museo del Bargello
Firenze

Saliera di Francesco I
Benvenuto Cellini 1540-43
26 x 33,5
Kunsthistorisches Museum, Vienna
ebano, oro e smalto


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