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Carlo V

Storia di Lastra > Assedio 1519

Nasce a Gand in Fiandra nel 1500, figlio di Filippo d'Asburgo arciduca d'Austria, (Filippo il Bello) e di Giovanna di Castiglia, detta "la Pazza".

Dal padre, morto nel 1506, ereditò la Franca Contea, feudo dell'impero, e la Fiandra.

Con la morte del nonno materno Ferdinando d'Aragona , detto il cattolico, e l'esautorazione della madre per turbe mentali, aggiunse ai suoi domini i regni di Castiglia, d'Aragona, di Napoli e di Sicilia, le colonie spagnole d'America.

Dal nonno paterno Massimiliano d'Austria, morto nel 1519, ereditò i territori austriaci degli Asburgo , con
Austria, ducati di Stiria e Carinzia, contea del Tirolo, ecc.

Nel 1519 ottiene la corona del Sacro romano impero, prevalendo sull'altro aspirante Francesco I di Francia, grazie all'aiuto economico dei banchieri tedeschi, segnatamente i Fugger di Augusta.

Grazie alle ricchezze coloniali che iniziavano ad affluire, e a quelle dei domini ereditati, fece fronte alle lotte che dovette sostenere ai confini dell'impero con Francia e Islam, all'interno con la Riforma, nonostante la messa al bando di Lutero nel 1521 con la dieta di Worms.

Sconfitto Francesco I a Pavia nel 1525, e l'anno successivo la lega di Cognac, (di cui faceva parte Clemente VII a cui inflisse anche il “sacco” di Roma nel 1527) è incoronato imperatore tre anni più tardi.

Si volse poi contro i principi protestanti tedeschi, coalizzati nella lega di Smacalda, e per quanto frenato inizialmente dal profilarsi di un attacco turco-francese all'impero, ne uscirà con la vittoria di Muhlberg nel 1547.

La restaurazione dell'unità religiosa in Germania durò tuttavia fino alla pace di Augusta del 1555, quando ai principi luterani tedeschi venne riconosciuta la libertà religiosa, e fu stabilito che i sudditi dovevano seguire la religione dei loro principi.

Successivamente Carlo V abdicò gradualmente, dividendo i suoi domini fra il figlio Filippo II e il fratello Ferdinando.

Al primo andrà Spagna, Paesi Bassi e colonie, a Ferdinando l'eredità asburgica.

Nel 1556 si ritira nel convento di Yuste in Estremadura, dove morì nel 1558.









































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Tiziano Vecellio - Carlo V, 1548


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